A considerare le differenze, in questa casa, fra le misure delle finestre e delle porte ci si rende conto di quanto Palladio – nel mentre concepisce l’interno della casa come sommatoria di spazi definiti e autonomi – istituisce un rapporto diretto – il più compiuto possibile – fra questa casa, intesa come organismo complesso, e il mondo esterno (alcuni potrebbero dire, il paesaggio circostante). Ma vi è anche un altro modo di valutare questa opzione palladiana. È quello di considerare che l’intensità dell’illuminazione naturale che inonda le stanze di questa casa varia durante le ore del giorno, con la rotazione della terra. Talché questa interna architettura, che pare come cristallizzata in forza delle regole severe con cui è concepita, rivela con il passare delle ore, ma anche solo di una nuvola, una astratta mutevolezza che è determinata, ora dopo ora, dallo scorrere del tempo.